Torino, 6 dicembre 1921 - Roma, 23 luglio 2004
Il padre è Attilio Piccioni, esponente politico di primo piano e più volte ministro, la madre Carolina Marengo, dalla quale Piero prende lo pseudonimo Piero Morgan anagrammandone il cognome. Fin da bambino ascolta la musica jazz (in particolar modo è attratto da Duke Ellington) e suona il piano senza aver conseguito il diploma.
Spesso il padre lo porta alla Eiar di Firenze ad ascoltare le orchestre che suonano in diretta. E' ancora un ragazzo quando già scrive diverse canzoni, alcune delle quali vengono pubblicate su dischi. Nel 1937 effettua un' audizione a Radio Firenze e riceve l'incarico di suonare due volte la settimana in un programma musicale. Ritorna in radio nel 1944 con l'orchestra 013, da lui costituita e diretta. La denominazione è frutto di un'idea del regista radiofonico Riccardo Mantoni: è la prima formazione jazzistica stabile italiana di jazz che trasmette in diretta.
Molti dei musicisti facenti parte dell'orchestra 013 avranno una fortunata carriera negli anni successivi. Ecco la formazione:
Piero Piccioni: pianoforte, arrangiamenti, direzione d'orchestra
Bruno Martino: pianoforte
Stelio Subelli: tromba, collaborazione agli arrangiamenti
Giovanni Tomaino: tromba
Mario Rogani: tromba
Giovanni Vallone, detto Frappa: tromba
Carlo Capodieci: trombone
Ennio Gabbi: trombone
Riccardo Rauchi: sax contralto, clarinetto
Salvatore Tortorella: sax contralto
Dasy Messana: sax tenore
Nino Dell'Aquila: sax tenore
Mario Cattaneo: sax alto
Gino Callegari: sax alto
Enzo Grillini: chitarre
Franco Mingrino: chitarre
Tino Fornai: violino
Werther Pierazzuoli: contrabbasso
Mario Ammonini: batterista (sostituito poi da Paolo Tagliaferri)
Da ricordare che Piccioni costituisce anche una formazione ridotta, chiamata I Sette della 013, costituita dai solisti Subelli, Rauchi, Messana, Martino, Grillini, Pierazzuoli e Tagliaferri, per esibizioni in cui non era necessaria l'orchestra al completo.
Si afferma dunque come eccellente pianista, arrangiatore e band leader. Alla RAI cura anche trasmissioni sui "classici del jazz". Parallelamente al jazz esercita la professione di avvocato e inizia a studiare filosofia.
Musica per il cinema
Grande appassionato del cinema americano (Frank Capra, Alfred Hitchcock, Billy Wilder, John Ford) il suo beniamino tra i compositori stranieri è Alex North, autore delle colonne sonore di Un tram chiamato desiderio di Elia Kazan, e di Spartacus di Stanley Kubrick, che lo influenza riguardo l'impiego di sonorità jazz.
Nel 1950 Michelangelo Antonioni gli commissiona la musica per il documentario di un suo allievo, Luigi Polidoro. Il primo film per il quale scrive le musiche è Il mondo le condanna di Gianni Franciolini del 1952, seguito da La spiaggia di Alberto Lattuada del 1953.
Da questo momento, molti registi affidano al suo talento di compositore le colonne sonore dei loro film: da Luchino Visconti a Vittorio De Sica, Roberto Rossellini, Mario Monicelli, Bernardo Bertolucci, Mauro Bolognini, Alberto Lattuada, Luigi Comencini, Antonio Pietrangeli, Elio Petri, Dino Risi, Lina Wertmüller e Tinto Brass.
Particolarmente lungo e fortunato il sodalizio artistico con due maestri del cinema italiano dai timbri decisamente diversi: Francesco Rosi e Alberto Sordi. Per i film di denuncia di Rosi compone musiche di grande impatto sonoro che evocano atmosfere violente sostenute da duri colpi di percussioni (Salvatore Giuliano, 1962); altrettanto funzionali le musiche drammatiche asciutte per Le mani sulla città (1963) o Il caso Mattei (1972) fino ad arrivare a quelle romantiche e di ampio respiro di C'era una volta (1967).
Timbri e atmosfere del tutto diverse per le musiche che fanno da colonna sonora alle commedie che Albero Sordi ha interpretato o diretto: da Fumo di Londra ( Alberto Sordi, 1966) a Il medico della mutua (Luigi Zampa, 1968) o Bello, onesto, emigrato in Australia sposerebbe compaesana illibata (Luigi Zampa, 1971) o In viaggio con papà (Alberto Sordi, 1982).
Anche se compone musica per oltre 300 film, si dedica anche a scrivere quella per mitici sceneggiati televisivi, come La figlia del capitano, I fratelli Karamazov e Anna Karenina.
Programmi radiofonici RAI
H2 SO4, reazione chimica di Arcobaleno trattato con l'orchestra 013 diretta da Piero Morgan, in onda ogni domenica alle ore 15,30 nel primo programma (1945).
Radio naja, trasmissione per le forze armate con l'orchestra 013 di Piero Morgan (1945).
Piccola orchestra di Nunzio Rotondo, con Piero Piccioni al piano e la cantante Lilian Terry, ogni sabato sera alle 22 nel programma nazionale (1953). Nei primi anni cinquanta in coppia con Armando Trovajoli è protagonista del programma musicale settimanale radiofonico Eclipse. I due musicisti dirigono l'orchestra in successione e il repertorio è costituito da pezzi estremamente sofisticati, con uno stile diverso da quello delle altre orchestre radiofoniche che suonano nello stesso periodo.
L’attività negli Stati Uniti
Nel 1949 Piero Piccioni si trasferisce per un anno e mezzo a New York, chiamato a sostituire il pianista Al Haig in un programma televisivo. Suona insieme a Charlie Parker, Kenny Dorham, Tommy Potter, Max Roach e viene notato da Charles Delaunay che lo loda pubblicamente.
Riconoscimenti
Tra i prestigiosi riconoscimenti ottenuti nella sua lunga carriera citiamo:
- David di Donatello per la musica del film Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto (1975)
- Nastro d'argento per la musica del film Salvatore Giuliano (1963)
- Prix International Lumiere (1991)
- Premio Anna Magnani (1975)
- Premio Vittorio De Sica (1979).
Nel 2001, nell'ambito del Premio Pippo Barzizza, gli viene assegnato il Trofeo alla Carriera in qualità di arrangiatore e compositore.
Musica per il cinema
Piero Piccioni compone la musica per oltre 300 film ma anche per sceneggiati televisivi, per la radio e per balletti.
Grande appassionato del cinema americano (Frank Capra, Alfred Hitchcock, Billy Wilder, John Ford) il suo beniamino tra i compositori stranieri è Alex North, autore delle colonne sonore di Un tram chiamato desiderio di Kazan, e di Spartacus di Kubrick, che lo influenza riguardo l'impiego di sonorità jazz.
Nel 1950 Michelangelo Antonioni commissiona a Piccioni la musica per il documentario di un suo allievo, Luigi Polidoro. Il primo film per il quale scrive le musiche è Il mondo le condannadi Gianni Franciolini del 1952, seguito da La spiaggia di Alberto Lattuada del 1953.
Tanti registi affidano al suo talento le loro pellicole: Luchino Visconti, Vittorio De Sica, Roberto Rossellini, Mario Monicelli, Bernardo Bertolucci, Mauro Bolognini, Alberto Lattuada, Luigi Comencini, Antonio Pietrangeli, Elio Petri, Dino Risi, Lina Wertmüller e Tinto Brass, ma in particolar modo collabora con Francesco Rosi e soprattutto con Alberto Sordi, in un grande sodalizio umano e professionale.
Per le musiche degli sceneggiati televisivi da ricordare La figlia del capitano, I fratelli Karamazov e Anna Karenina
Principali colonne sonore
1954
La spiaggia, regia di Alberto Lattuada
1957
Guendalina, regia di Alberto Lattuada
1958
La tempesta, regia di Alberto Lattuada
1959
I ragazzi dei Parioli, regia di Sergio Corbucci
La notte brava, regia di Mauro Bolognini
I tartassati, regia di Steno
I magliari, regia di Francesco Rosi
Il mondo di notte, regia di Luigi Vanzi
1960
Il bell'Antonio, regia di Mauro Bolognini
Il gobbo, regia di Carlo Lizzani
Adua e le compagne, regia di Antonio Pietrangeli
L'impiegato, regia di Gianni Puccini
1961
Romolo e Remo, regia di Sergio Corbucci
Salvatore Giuliano, regia di Francesco Rosi
L'imprevisto, regia di Alberto Lattuada
Il mondo di notte numero 2, regia di Gianni Proia
1962
Anni ruggenti, regia di Luigi Zampa
La commare secca, regia di Bernardo Bertolucci
I due marescialli, regia di Sergio Corbucci
Lo smemorato di Collegno, regia di Sergio Corbucci
Totò diabolicus, regia di Steno
Il figlio di Spartacus, regia di Sergio Corbucci
Anima nera, regia di Roberto Rossellini
L'attico, regia di Gianni Puccini
Una vita violenta, regia di Paolo Heusch e Brunello Rondi
1963
Le mani sulla città, regia di Francesco Rosi
Il boom, regia di Vittorio De Sica
Il terrorista, regia di Gianfranco De Bosio
La parmigiana, regia di Antonio Pietrangeli
Chi lavora è perduto (In capo al mondo), regia di Tinto Brass
Un tentativo sentimentale, regia di Massimo Franciosa e P. Festa Campanile
Il demonio, regia di Brunello Rondi
1964
La donna è una cosa meravigliosa, regia di Mauro Bolognini, Pino Zac e Shuntaro Tanikawa
La fuga, regia di Paolo Spinola
Il disco volante, regia di Tinto Brass
1965
Minnesota Clay, regia di Sergio Corbucci
Io la conoscevo bene, regia di Antonio Pietrangeli
Il momento della verità, regia di Francesco Rosi
I tre volti, regia di Michelangelo Antonioni, Mauro Bolognini, Franco Indovina
La decima vittima, regia di Elio Petri
1966
Caccia alla volpe, regia di Vittorio De Sica
Scusi, lei è favorevole o contrario?, regia di Alberto Sordi
Fumo di Londra, regia di Alberto Sordi
Missione mortale Molo 83, regia di Sergio Bergonzelli
1967
Lo straniero, regia di Luchino Visconti
C'era una volta..., regia di Francesco Rosi
Un italiano in America, regia di Alberto Sordi
1968
Il medico della mutua, regia di Luigi Zampa
1969
Amore mio aiutami, regia di Alberto Sordi
Toh, è morta la nonna! , regia di Mario Monicelli
Scacco alla regina , regia di Pasquale Festa Campanile
Il prof. dott. Guido Tersilli primario della clinica Villa Celeste convenzionata con le mutue, regia di Luciano Salce
Inghilterra nuda, regia di Vittorio De Sisti
I fratelli Karamàzov (sceneggiato televisivo)
1970
Uomini contro, regia di Francesco Rosi
Il presidente del Borgorosso Football Club, regia di Luigi Filippo D'Amico
1971
Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata, regia di Luigi Zampa
Il faro in capo al mondo, regia di Kevin Billington
...dopo di che, uccide il maschio e lo divora (Marta), regia di José Antonio Nieves Conde
1972
Il caso Mattei, regia di Francesco Rosi
Mimì metallurgico ferito nell'onore, regia di Lina Wertmüller
Lo scopone scientifico, regia di Luigi Comencini
7 cadaveri per Scotland Yard, regia di Josè Luis Madrid
Una tomba aperta... una bara vuota ('La casa de las muertas vivientes), regia di Alfonso Belcàzar
Attento gringo, è tornato Sabata (Judas... ¡toma tus monedas!), regia di Alfonso Balcázar e Pedro Luis Ramìrez
Una colt in mano al diavolo, regia di Gianfranco Baldanello
1973
Anastasia mio fratello, regia di Steno
Lucky Luciano, regia di Francesco Rosi
Un modo di essere donna, regia di Pier Ludovico Pavoni
Polvere di stelle, regia di Alberto Sordi
1974
Il bacio, regia di Mario Lanfranchi
Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto, regia di Lina Wertmüller
Finché c'è guerra c'è speranza, regia di Alberto Sordi
Appassionata, regia di Gianluigi Calderone
Tutto a posto e niente in ordine, regia di Lina Wertmuller
1976
Cadaveri eccellenti, regia di Francesco Rosi
Quelle strane occasioni, regia di Luigi Comencini, Nanni Loy e Luigi Magni
Chi dice donna, dice donna, regia di Tonino Cervi
1977
I vizi morbosi di una governante, regia di Filippo Walter Ratti
1978
Professor Kranz tedesco di Germania,, regia di Luciano Salce
Il testimone, regia di Jean-Pierre Mocky
1979
Cristo si è fermato a Eboli, regia di Francesco Rosi
Riavanti... Marsch!, regia di Luciano Salce
Il malato immaginario, regia di Tonino Cervi
1980
Rag. Arturo De Fanti, bancario precario, regia di Luciano Salce
Io e Caterina, regia di Alberto Sordi
1981
Tre fratelli, regia di Francesco Rosi
1982
In viaggio con papà, regia di Alberto Sordi
1983
Il tassinaro, regia di Alberto Sordi
1984
Tutti dentro, regia di Alberto Sordi
1985
Sono un fenomeno paranormale, regia di Sergio Corbucci
1987
Cronaca di una morte annunciata, regia di Francesco Rosi
Un tassinaro a New York, regia di Alberto Sordi
1989
12 registi per 12 città segmento "Genova", regia di Alberto Lattuada documentario
L'avaro, regia di Tonino Cervi
1992
Cattive ragazze, regia di Marina Ripa di Meana
1994
Nestore, l'ultima corsa, regia di Alberto Sordi
1998
Incontri proibiti, regia di Alberto Sordi
Il grande Lebowski, regia dei fratelli Coen (che usa "traffic boom" dal film di Lina Wertmuller "Tutto a posto e niente in ordine" del 1974)